Sostenibilità del sistema alimentare, del commercio aperto ed equo e delle innovazioni digitali.
Tempo di lettura: 5’
L’ultimo incontro dei ministri dell’Agricoltura del G20 è avvenuto alla fine di settembre a Bali, Indonesia, in un momento storico particolare. Infatti, seppure gli effetti provocati dall’emergenza pandemica da COVID-19 si stanno attenuando, la guerra fra Russia e Ucraina ha costretto l’intera umanità ad affrontare una grave crisi di sicurezza alimentare, che impatta in maniera devastante il percorso pensato per raggiungere l’Obiettivo di sviluppo sostenibile numero 2, ovvero: porre fine alla fame e alla malnutrizione in tutte le sue forme entro il 2030.
Purtroppo, come spesso accade in questo tipo di riunioni, anche a Bali i ministri non sono stati in grado di raggiungere un consenso su un comunicato congiunto che indicasse come affrontare lo sconvolgimento nei mercati alimentari globali causato dalla guerra in Ucraina. Eppure, il presidente indonesiano Widodo, che ha la presidenza di turno dal 1° dicembre 2021, nella sua relazione ha evidenziato l’impegno dei membri del G20 a intensificare gli sforzi per rendere l’agricoltura e i sistemi alimentari sostenibili e più resilienti agli shock futuri.
Tre sono state le aree d’azione prioritarie individuate dai ministri:
- promuovere gli investimenti in tecnologie e pratiche sostenibili e resilienti al clima;
- aderire ai principi del commercio agricolo aperto, equo, prevedibile, trasparente e non discriminatorio per garantire la disponibilità e l’accessibilità degli alimenti per tutti;
- promuovere l’imprenditorialità agricola innovativa attraverso innovazioni digitali nei sistemi agricoli e alimentari, per migliorare i mezzi di sussistenza degli agricoltori, dare potere alle donne e offrire opportunità ai giovani.
I colloqui effettuati durante l’evento, hanno fatto emergere in maniera significativa e frustrante, per chi ha a cuore il raggiungimento degli Obiettivi fissati dalle Nazioni Unite, che l’attuale crisi ha già iniziato a danneggiare i sistemi alimentari, richiedendo quindi un’azione concertata con componenti a breve, medio e lungo termine.
In un intervento, il Vice Direttore Generale dell’ Istituto Internazionale di Ricerca sulle Politiche Alimentari (IFPRI) ha chiesto:
- alla comunità internazionale di concentrarsi in prima battuta su un maggiore sostegno finanziario come risposta immediata alla crisi per facilitare una maggiore assistenza umanitaria e aiutare i Paesi a basso reddito importatori di prodotti alimentari a frenare l’inflazione interna dei prezzi alimentari;
- ai Paesi del G20 di immettere fondi nuovi per compensare il sottoinvestimento decennale in Ricerca & Studio e il sottoutilizzo delle innovazioni pronte per l’uso.
Inoltre, ha ricordato ai presenti che dovrebbe essere una priorità incoraggiare diete più sane e il consumo di alimenti prodotti in modo sostenibile, poiché le diete sostenibili possono ridurre sostanzialmente l’impronta ecologica degli agricoltori e dei sistemi alimentari.
Infine, ha invitato i membri del G20 a ripensare le attuali misure di sostegno all’agricoltura, che costano circa 800 miliardi di dollari all’anno in risorse fiscali ma non sono molto efficaci nel migliorare i risultati del sistema alimentare, suggerendo di impiegare tali risorse in modo molto più efficace per finanziare gli investimenti necessari nella ricerca e sviluppo dei sistemi alimentari e fornire incentivi agli agricoltori e ai consumatori, motivandoli a produrre e consumare in modo più sostenibile e sano.
Le lezioni apprese durante la pandemia hanno spinto i ministri dell’agricoltura del G20 a concordare sull’importanza di pratiche commerciali internazionali aperte, eque e trasparenti che siano non discriminatorie e coerenti con le linee guida dell’OMC, riconoscendo il ruolo del commercio nel garantire forniture alimentari adeguate nonché il suo potenziale per diversificare le forniture e rendere i sistemi alimentari più resilienti.
Il settore agricolo deve abbracciare le innovazioni digitali sfruttando la tecnologia degli smartphone per migliorare i mezzi di sussistenza dei piccoli agricoltori e fornire reddito e opportunità di lavoro nel settore agroalimentare per donne e giovani.
Nella relazione finale queste linee d’azione sono formulate come intenzioni generali con poca specificità. Nella riunione dell’11 ottobre, invece, i ministri delle finanze e dell’agricoltura del G20 si sono incontrati per la prima volta congiuntamente per definire risposte più specifiche all’attuale crisi.
Alcuni dei ministri si sono impegnati a utilizzare “tutti gli strumenti politici appropriati per affrontare le attuali sfide economiche e finanziarie, compreso il rischio di insicurezza alimentare”.
Le misure precise per un’azione comune sono ancora allo studio, ma includerebbero più risorse per l’assistenza umanitaria, più finanziamenti e alleggerimento del debito per l’importazione di alimenti a basso reddito per fornire spazio fiscale per la protezione delle popolazioni vulnerabili, mantenendo aperti i canali commerciali di cibo e fertilizzanti e più risorse per investimenti a lungo termine nell’agricoltura e nell’alimentazione sostenibili.