L’e-commerce può contribuire al miglioramento della vita delle persone?
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Una storia che ci ha colpito è stata quella di Assel, una piattaforma e-commerce creata da Khalid, un ragazzo afgano cresciuto in un campo profughi in Pakistan e tornato a vivere nel suo paese nel 2009.
La piattaforma creata da Khalid permette a chiunque nel mondo di acquistare prodotti di artigianato afgano locale (p.es. vetro artigianale di Herat o tappeti di Faryab). Dopo il ritorno dei Talebani e il recente terremoto che ha colpito l’Afganistan, Khalid ha deciso di integrare il suo modello di business consentendo agli utenti di tutto il mondo di acquistare pacchi di cibo e prodotti di prima necessità da distribuire al popolo afgano. Da qualsiasi parte del mondo con pochi click si possono acquistare con carta di credito dei pacchi che vengono poi distribuiti dagli atalan (eroe in lingua pashto) alle famiglie bisognose.
Gli atalan sono giovani ingaggiati per viaggiare in 25 province afgane con l’obiettivo di segnalare alla piattaforma le persone più vulnerabili e distribuire i pacchi acquistati su Assel. Sono persone del posto, pagate 3 dollari a consegna e “accettate” dai Talebani. Per descrivere il “nuovo modello di business” degli atalan, Khalid ha cita la Silicon Valley, affermando che ogni atalan è come un autista di Uber a cui viene affidato un lavoro nella propria zona.
Leggendo la storia di Assel si rimane colpiti dalla combinazione degli obiettivi che Khalid ha raggiunto: fare business, creare utili ma, allo stesso tempo, aiutare le persone del suo paese.
La tecnologia ha consentito di creare un legame diretto tra i #donatori distribuiti nel mondo e le famiglie bisognose afgane, aggirando quei modelli tradizionali, governati da regole e strumenti già conosciuti da anni. Come era prevedibile, molti hanno contestato questa iniziativa affermando che Assel ha disintermediato le regole tradizionali del supporto umanitario di solito gestito da ONG legate alle ambasciate, all’ONU e ad altre organizzazioni internazionali e ha aggirato i divieti posti delle sanzioni internazionali contro i Talebani.
Altri hanno affermato che con questa piattaforma e-commerce i donatori, gli atalan, le famiglie afgane sono invece riusciti a soddisfare i propri bisogni attraverso la tecnologia.
L’uomo resta al centro e la tecnologia si mette al servizio. Perché questo dovrebbe essere un problema? Perché non vedere queste nuove iniziative per il valore che hanno e metterle in competizione con i modelli tradizionali? E’ possibile far convivere i due modelli se questo serve a migliorare la vita di molte persone?
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Se vuoi approfondire la storia di Assel clicca qui: https://www.internazionale.it/notizie/ali-m-latifi/2022/08/04/app-afghanistan-aiuti